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Non solo Lanfri: la Virtus Lucca trova in Nicky Russo un altro big paralimpico

LUCCA. Il suo esordio è stato a dir poco scoppiettante: prima gara assoluta e record italiano non omologato solo per le formalità burocratiche. La Virtus Lucca allarga la sua attività con un nuovo atleta paralimpico: Nicky Russo, 46 anni, lanciatore del peso. Tesserato Fispes da pochi giorni e inserito nella categoria F36, nel corso dei Campionati Italiani Paralimpici Indoor disputati venerdì ad Ancona, Nicky ha ottenuto al suo esordio assoluto nell’atletica paralimpica un grandioso 12,89. Misura che gli sarebbe valsa il titolo e il record italiano, ma che non è stata omologata proprio per il fatto che per Russo si trattava della prima gara.

Affetto da 18 anni da sclerosi multipla, Nicky Russo ha un passato da lanciatore del peso. Una passione, però, che a causa della malattia aveva dovuto mettere da parte. Dopo 23 anni (la sua ultima gara risaliva al 1997), spronato dall’amico Antony Possidente (alfiere Virtus e lanciatore di riferimento della squadra assoluta) Nicky ha deciso di rimettersi in gioco e di buttarsi in questa nuova avventura. Una sfida che la società diretta da Matteo Martinelli ha accettato con entusiasmo sostenendo il progetto.

“Sono grato alla Virtus che mi ha dato questa opportunità – racconta Nicky -. La malattia mi ha penalizzato molto, ma sono una persona tenace e così ho deciso di affrontare questa nuova sfida. L’inizio è stato davvero splendido. Penso di potermi migliorare ancora perché finora ho svolto pochi allenamenti. Ho tanti sogni nel cassetto, ma aspetto a svelarli”.

Nicky si aggiunge all’altro atleta paralimpico della Virtus Andrea Lanfri. Dovendo mettere da parte l’atletica a causa di un regolamento sulle protesi in fase di evoluzione, nel 2019 Andrea si è dedicato all’altra sua passione: l’alpinismo. Dopo aver aperto l’anno con i 6.300 metri del Chimborazo e aver proseguito con Monte Rosa e Monte Bianco, nelle ultime settimane dello scorso anno Lanfri ha affrontato con successo la vetta Hiunchuli, in Nepal, a 7.300 metri. Una sorta di prova generale in attesa di realizzare il sogno: l’Everest.

“Il 2020 dovrebbe essere l’anno in cui realizzare i miei due desideri più grande: la scalata dell’Everest e la partecipazione ad una Olimpiade” ammette Andrea. “Sono i sogni che ogni alpinista e ogni atleta coltiva sin da piccolo e anche io proverò a renderli realtà”. Le Paralimpiadi sono in programma ad agosto in Giappone. “Ho cominciato la preparazione atletica. L’appuntamento sarà preceduto dal Campionato Europeo e da altre gare internazionali. Ovviamente dovrò ottenere la qualificazione, ma ho grande fiducia”. Un obiettivo che non va in contrasto con il tentativo di conquistare l’Everest. “Sarei il primo uomo al mondo in “questa configurazione – scherza Andrea – a conquistare la cima più alta del mondo. Mancano solo gli ultimi tasselli economici e poi potrò provare l’impresa. L’obiettivo è quello di tentare nella seconda parte del 2020”.

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